Città di Castello - Guida Turistica

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.: CITTA DI CASTELLO
 Città di Castello, comune di quasi 40mila abitanti della provincia di Perugia, è il principale centro dell'alta valle del Tevere.
 Molteplici fattori tra i quali la struttura architettonica di spiccato carattere rinascimentale, il numero di abitanti e la densità di popolazione, oltreché la posizione geografica e la parlata dialettale, la rendono senza dubbio la meno umbra delle città umbre.
.: STORIA
 L'insediamento originario, fu fondato dagli Umbri sulla riva sinistra del Tevere in prossimità del territorio assoggettato al controllo degli Etruschi, a partire dal III secolo a causa dell'espansione romana la città fu federata di Roma, successivamente fu inserita nella Regio VI: Umbria. Dal I secolo a.C. divenne municipio romano, di cui patrono più illustre fu Gaio Plinio Cecilio Secondo detto Plinio il Giovane, il quale, secondo quanto affermato in una sua lettera, fece erigere un tempio, ultimato nel 103 o 104 d. C., di cui non si conosce la collocazione.
 Certamente la gens Plinia possedeva vasti latifondi nelle vicinanze della città ed una villa è più volte ricordata dallo stesso Plinio il Giovane nelle sue lettere; gli scavi operati in località Santa Fiora, nel Comune di San Giustino,condotti dall'Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l'Università di Alicante, hanno permesso di individuare la collocazione della villa di Plinio il Giovane. La città fu chiamata Tifernum Tiberinum dai Romani al fine di distinguerla dall'omonimo insediamento posto sul Metauro, Tifernum Metaurense, e sembra che assunse una discreta rilevanza visto che è citata anche da Plinio il Vecchio.
 Purtroppo non è possibile ricostruire con certezza la struttura urbanistica della città romana, sicuramente però la parte più antica della città corrisponde alla zona sud, dove, nel quartiere denominato Mattonata, sono stati rinvenuti alcuni mosaici, resti di strutture idrauliche e una porzione di muro di quello che con ogni probabilità doveva essere un anfiteatro.
 Incerta è la datazione della diffusione del Cristianesimo attribuita dalla tradizione a San Crescenziano vissuto tra il III ed il IV secolo, che fu martirizzato a seguito di una condanna emessa proprio a Tifernum.
 Secondo la tradizione la città fu distrutta nel VI secolo ad opera del goto Totila e successivamente ricostruita dal vescovo Florido, poi santificato e patrono della città. La città venne dunque conquistata dai Longobardi e denominata Castrum Felicitatis per passare poi sotto il dominio dei Franchi prima e dello Stato della Chiesa poi.
 Intorno al 1100 si organizzo in Comune e fu minacciata dalle pretese dell'impero, dello Stato della Chiesa, di Firenze e di Perugia. Nella prima metà del 1200 fu denominata Civitas Castelli e, nonostante le rivalità tra Guelfi e Ghibellini che spesso ne misero in pericolo la libertà, poté ugualmente godere di prosperità.
 Nella seconda metà del XIV secolo divenne maggiore l'influenza esercitata da Perugia finché nel 1367 fu ricondotta sotto lo Stato della Chiesa dal Cardinale Albornoz. Nel successivo anno 1368 Brancaleone Guelfucci sollevò la cittadinaza ed insorse, tuttavia il popolo tifernate riacquistò la libertà solo nel 1375 grazie all'intervento dei fiorentini.
 Nel 1422 Papa Martino V affidò la città al condottiero Braccio Fortebraccio da Montone la cui famiglia detenne il dominio fino al 1440, anno in cui iniziarono le lotte per la conquista del potere tra varie famiglie tra le quali i Vitelli, i Fucci e i Tartarini.
 Inizialmente si assistette ad un'Oligarchia formata da Vitelli, Giustini e Fucci per passare poi al dominio dei soli Vitelli, i quali uccisero i Fucci e fecero scappare i Giustini.
 Successivamente seguirono periodi di forti rivalità che videro anche il coinvolgimento di Papa Sisto IV ed un lungo assedio alla città capeggiata da Niccolò Vitelli. Tuttavia a seguito di alterne vicende il dominio fu definitivamente preso dai Vitelli che posero capo della Città Paolo Vitelli e Vitellozzo Vitelli.
 Quest'ultimo come noto fu ucciso da Cesare Borgia, detto il Valentino, che si proclamò duca della città e mantenne il dominio per tutto il pontificato di Papa Alessandro VI Successivamente fino alla fine del XVIII secolo la città fu assoggettata allo Stato della Chiesa che concedette però la reggenza ad un governatore alle dipendenze della consulta romana.
 Il 12 gennaio 1798 fecero il loro ingresso in città i soldati della Repubblica Cisalpina che proclamarono la repubblica, ma solo il 5 maggio successivo le truppe francesi non furono in grado di sedare una rivolta partita dalle campagne e di spiccata tendenza atirepubblicana. L'ordine fu riportato il 18 giugno 1799 quando la città fu occupata dagli Austriaci per volere del Papa.
 La città riottenne nuovamente la libertà la sera dell'11 febbraio 1849 e l'11 settembre 1860 entrò nello Stato Italiano.
 La storia cittadina a questo punto seguì la più generale storia d'Italia.
 Da segnalare la data della liberazione avvenuta il 22 luglio del 1944.
 Città di Castello ha dato i natali ad importanti personaggi dell'arte e dello spettacolo. Si ricordano tra gli altri Alberto Burri (di cui si possono ammirare in città numerose opere), Papa Celestino II, la dinastia Vitelli e l'attrice cinematografica Monica Bellucci